Spazio Officina

Mostre

25.05.2025—13.07.2025

Angelo Tenchio (Gera Lario 1943 – Lecco 1994), formatosi come scultore all’Accademia di Belle Arti di Brera, è stato uno degli incisori italiani più significativi della seconda metà del Novecento.
Il suo atelier situato nei pressi della Stazione Ferroviaria di Como è stato un luogo d’incontro e di discussione per artisti, galleristi e collezionisti sia italiani che svizzeri. Mario Radice, Aldo Galli, Roberto Sanesi, Paolo Bellini, Giuliano Collina, Fiorenza Bassetti, Samuele Gabai, Giorgio Bellandi, Pedro Pedrazzini, Gianriccardo Piccoli sono tra gli artisti che vi si sono recati più assiduamente: grazie a queste frequentazioni sono state create delle preziose tirature di incisioni. Un apporto significativo allo sviluppo dell’atelier – fra scambi culturali accompagnati dal sottofondo di musica jazz – è stato fornito da Max Huber, nel ruolo di ispiratore di alcune soluzioni formali innovative oltre che di ideatore dell’impostazione grafica delle cartelle e del logo che rappresenta la rana, cara alla tradizione artistica comasca.
La mostra allo Spazio Officina propone una selezione di pregevoli opere donate dalla signora Elvira Tenchio e le sue figlie Carlotta e Camilla agli Archivi del m.a.x. museo (Centro Internazionale d’Arte e Grafica CIAG) relative alla sua produzione nello studio calcografico Tenchio. Nell’ampio novero di cartelle e di tirature singole realizzate da vari autori spicca un nucleo di circa settanta opere grafiche firmate da Tenchio stesso, di grande levatura tecnica: dall’acquaforte all’acquatinta, dal bulino alla puntasecca. In questi lavori l’artista lariano mette in luce la sua attitudine sperimentale soprattutto nell’utilizzo di colori insoliti, di forme ancestrali dalla forte carica visionaria. La produzione grafica di Tenchio è presentata in relazione al punto di arrivo della sua attività di scultore: due monumentali opere denominate totem P e totem T, create in legno nei primi anni Novanta, che fanno anch’esse parte della donazione.
Le altre sezioni della mostra presentano le relazioni artistiche intercorse con cinque pittori contemporanei che avevano instaurato una particolare sintonia con Tenchio: Mario Radice, Giorgio Bellandi, Giuliano Collina, Roberto Sanesi, Gianriccardo Piccoli.
Le loro tirature sono esposte insieme ad alcune coeve opere su tela o su carta.
Lo Spazio Officina ospita inoltre le matrici in rame e zinco delle grafiche stesse e il torchio utilizzato dall’artista con il quale si terranno dei laboratori rivolti ad adulti e bambini. Grazie alla donazione effettuata dall’ultimo collaboratore specializzato in stampa d’arte di Tenchio, Paolo Aquilini, è possibile ricostruire dal vivo quel clima di sperimentazione e dialogo che era tanto caro all’artista comasco.
Angelo Tenchio ha vissuto a Como fino alla sua improvvisa scomparsa, avvenuta il 21 aprile 1994. Artista e docente di caratura internazionale, era molto apprezzato da studenti e colleghi. Ha insegnato incisione all’Accademia “A. Galli” di Como e disegno all’Istituto “G. Carducci” della città lariana.

Mostra a cura di Roberto Borghi e Nicoletta Ossanna Cavadini.