Biennale dell’immagine | Marcello Dudovich (1878 – 1962) fotografia fra arte e passione
Mostre
29.09.2019—16.02.2020
Il m.a.x. museo apre la sua stagione espositiva 2019-2020 con una mostra dedicata a Marcello Dudovich (1878-1962), considerato uno dei padri della cartellonistica. La mostra si inserisce all’interno dell’undicesima edizione della Biennale dell’Immagine di Chiasso, la kermesse culturale che da quasi un ventennio caratterizza la ricerca sulla fotografia e le arti visive a Chiasso. Il m.a.x. museo, con questa esposizione effettua un focus sul particolare rapporto – ancora poco indagato – tra la fotografia e la cartellonistica, nel lavoro di Dudovich, ripercorrendo le tappe della sua produzione artistica. Triestino di nascita e internazionale per vocazione, Dudovich fu un grande comunicatore e un innovatore. Basti pensare ai suoi lavori per Borsalino, La Rinascente, Campari, Martini, Pirelli, solo per citarne alcuni.
La mostra al m.a.x. museo analizza il processo creativo dell’artista, evidenziando l’uso particolare della fotografia. Dudovich fece infatti spesso ricorso all’immagine fotografica come base per l’elaborazione dei suoi manifesti. Nella mostra sono esposte oltre duecento fotografie inedite provenienti da collezioni private e pubbliche (mentre oltre un migliaio sono visibili sui monitor nelle diverse sale), messe in rapporto agli schizzi e ai bozzetti acquarellati preparatori alla stesura dei suoi manifesti, una trentina dei quali è visibile in mostra; inoltre su particolari monitor è possibile vedere tutto il fondo fotografico Dudovich, che consta di oltre mille e duecento immagini. Molto interessante è anche il confronto con Leopoldo Metlicovitz, suo maestro, cartellonista in Ricordi, del quale sono esposte in mostra una ventina di fotografie inedite. Correda il percorso un ampio apparato di documenti, quali lettere autografe di Marcello Dudovich, cartoline, copertine di riviste – fra cui La Lettura (mensile del Corriere della Sera; dal 1901), Ars et labor (Milano; 1906), La Donna (1919-1929) e in particolare Simplicissimus (Monaco; 19011-1915) con i relativi, splendidi bozzetti. Non manca il riferimento al cinema muto e alle dive dell’epoca, al cui fascino l’artista triestino fu molto sensibile.
La mostra è in partenariato con il Museo Villa Bernasconi di Cernobbio, presso la quale sono esposti 8 manifesti in contemporanea al m.a.x. museo.
E’ inoltre realizzata in progetto integrato con il Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare di Trieste, che ospiterà le opere nella primavera 2020.
Mostra a cura di Nicoletta Ossanna Cavadini e Roberto Curci.