Pignasecca e Pignaverde
Teatro
12.04.2025
20.30
Mi lascerò docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo. Non esiterei a definirla una sorta di stimolante “archeologia teatrale”.
– Tullio Solenghi
Dopo lo strepitoso successo de I maneggi per maritare una figlia Tullio Solenghi affronta nuovamente la sfida di “clonare” Gilberto Govi, misurandosi con un altro cavallo di battaglia del grande attore genovese. Con l’aiuto fondamentale, anche questa volta, dello stupefacente trucco e parrucco di Bruna Calvaresi, Solenghi torna a trasformarsi, anima e corpo, nella maschera goviana; una scelta registica e interpretativa a suo modo estrema, mai tentata prima da altri.
Rispetto ai Maneggi, che essenzialmente è una commedia degli equivoci, Pignasecca e Pignaverde, di Emerico Valentinetti, ha il valore aggiunto di una drammaturgia più elaborata e ambiziosa, incentrata su un tema classico del teatro comico: l’avarizia. Un piccolo Molière “alla genovese”, del quale Solenghi ha scelto di farsi affiancare da un altro attore comico genovese, Mauro Pirovano, ex-componente del gruppo satirico “Broncovitz”, da uno dei migliori attori di prosa del teatro italiano, Roberto Alinghieri, e da due attrici che hanno mostrato tutto il loro talento e la loro verve nei Maneggi: Stefania Pepe e Laura Repetto. Una messa in scena che, impreziosita dal progetto scenografico di uno dei maggiori registi teatrali di oggi, Davide Livermore, si prepara a replicare il successo dei Maneggi. Anche perché, quanto a battute e scene memorabili, che sembrano scritte per diventare proverbiali, Pignasecca e Pignaverde non è da meno.