Stagione in abbonamento 2018-2019
05.06.2018—15.05.2019
In quinque sensibus
Quando Wagner parlò di arte “totale”, ovvero di un campo in cui poesia, musica, arti figurative e drammaturgia convergono creando un flusso unico, continuo, indicò nel teatro – quello dell’antica Grecia – la sua massima espressione. Un’idea di opera totale, la sua, che andava in parallelo con l’anima di un popolo, i suoi sogni, i suoi desideri e le sue paure più profonde, che il teatro, secondo Wagner, doveva drammatizzare, portare alla luce, attualizzare. In questa direzione va la proposta culturale chiassese, la quale quest’anno vanta come fil rouge il tema “Sinestesie”. La sinestesia è l’insieme delle arti e rimanda al tema della percezione, così importante in ambito estetico. Una percezione multipla, però, in grado di rompere le barriere razionali e farci accedere a territori altri.
Fra gli spettacoli in agenda nel cartellone del Cinema Teatro di Chiasso, ce n’è uno in particolar modo che punta in questa direzione, un lavoro sorprendente, soprattutto se pensiamo al ruolo inedito dell’attrice protagonista, Angela Finocchiaro. Abitualmente impegnata a interpretare il ruolo della milanese un po’ isterica, qui Finocchiaro qui sarà Teseo, che dovrà vedersela con il Minotauro e dovrà provare ad uscire dal Labirinto. Ho perso il filo è uno spettacolo sulla vertigine, sull’esplorazione di un territorio nuovo e sul bisogno di avere e perdere il filo. Il filo che ritroviamo fra gli altri spettacoli proposti nella stagione è quello della famiglia. Dove va? Ha ancora senso? Se lo chiederanno Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia in Non mi hai più detto ti amo, uno spettacolo sul matrimonio che apre la stagione; ma se lo chiederanno anche Raul Bova e Chiara Francini in Due, interrogandosi sul senso e sull’opportunità di andare a convivere. Nei Fratelli Karamazov, portato in scena dai grandissimi Glauco Mauri e Roberto Sturno, il tema è quello della famiglia deviata, dove aleggiano colpa e pentimento, come sempre quando ci troviamo di fronte ai capolavori di Dostoevskij.
Sinestesia significa incontro fra arti, e questo al Cinema Teatro cerchiamo di farlo al meglio. Accanto alla prosa hanno il loro peso specifico gli appuntamenti musicali, alcuni di questi imperdibili. Fra le proposte di quest’anno ci sono i giovani talentuosi, quelli che solitamente vengono battezzati come prodigi. Primo fra tutti, il pianista canadese Jan Lisiecki, che a 21 anni gode già di parecchio credito per la sua maturità interpretativa e la capacità di far vibrare ogni singola nota. Poi Daniel Lozakovich, che lo scorso aprile ha compiuto 17 anni, suona il violino da quando ne aveva sei e al quale ne sono bastati due per mettersi in condizione di debuttare come solista accanto all’Orchestra da camera I Virtuosi di Mosca. A Chiasso si esibirà in un Recital di violino accompagnato dal giovane pianista ucraino Alexander Romanovsky, che si esibirà anche da solo a maggio. A febbraio da non perdere il Recital del tenore Francesco Meli, accompagnato al piano da Giulio Zappa. Non potevamo dimenticare la danza, soprattutto dopo il successo degli appuntamenti dell’anno passato, capaci di catturare ed emozionare il pubblico. Anche quest’anno proporremo spettacoli diversi, in modo da stimolare svariate percezioni, dalla classica con lo Schiaccianoci messo in scena dal Balletto di Milano all’hip pop del frizzantissimo HASHTAG 2.0 fino al flamenco della compagnia Maria Pages, con lo spettacolo Yo, Carmen. Ce n’è per tutti i gusti, l’importante è avere la voglia di indagare quei territori sconosciuti, magici, che il teatro sa aprire e nei quali ci sa trascinare.
Armando Calvia
Direttore Cinema Teatro di Chiasso