L’ombra della sera (spettacolo di danza per un massimo di 30 spettatori in platea)
Danza
05.12.2020
20:30
L’ombra della sera si ispira alla vita e all’opera di Alberto Giacometti. La scelta di confrontarsi con questo artista nasce dalla potenza della sua opera che colpisce e suscita quel genere di emozione di quando si riconosce in ciò che si vede qualcosa di familiare. Giacometti ha saputo cristallizzare la vita vivente in opere capaci di raccontare una profonda umanità.
Nelle sue opere è possibile trovare un interlocutore privilegiato che ci pone di fronte a un corpo svelato, dotato di una forza sovrumana, pesante come il bronzo ma in grado, come diceva Cocteau, di far pensare alle impronte degli uccelli sulla neve.
Il titolo evoca il particolare momento in cui scende il crepuscolo, l’artista si toglie gli occhiali, spegne la luce ed esce per addentrarsi tra le ombre del quartiere. Rimane solo l’atelier, vuoto, tutto si muove appena, continuamente si trasforma in una lentezza verticale. Riposano statue ricoperte di stracci bagnati, dee immobili nel loro sudario di silenzio, sentinelle vigili e discrete nella loro solitudine assoluta la cui bellezza, scriveva Genet: “pare risieda nell’incessante, ininterrotto andirivieni fra la lontananza più remota e la più intima familiarità: un andirivieni senza fine, che ci fa dire che sono in movimento”.
L’universo di Alberto Giacometti viene evocato con un racconto silenzioso ed essenziale, fatto di immagini e movimento. Un movimento che non corrisponde mai al puro spostamento, ma piuttosto a una qualità più profonda e intima. La struttura drammaturgica si compone a partire dalle opere dell’artista: forme precise da cui estrarre possibili qualità di movimento e corrispettivi frammenti di umanità da evocare.
Il racconto si sviluppa attraverso un punto di vista femminile ispirato alle tre donne della sua vita: la madre Annetta, la moglie Annette e la prostituta Caroline. La grande avventura per Giacometti consisteva nel veder sorgere qualcosa di ignoto ogni giorno sullo stesso viso. In questo senso lo spettacolo si ispirerà soprattutto al suo sguardo. Le sue opere nascono dall’ossessione di ritrarre esattamente ciò che vedeva, nel modo in cui lo vedeva. Uno sguardo capace di attraversare la ferita più segreta e svelarne la bellezza, solitaria e dolente. Non si tratta di figure inquietanti ed estranee, nulla di più reale è mai stato scolpito da artista.
È di ritrattistica dal vero che si sta parlando, non di arte astratta. Sarà un ritratto dal vivo.
Evento collaterale alla mostra Alberto Giacometti (1901-1966) grafica al confine fra arte e pensiero
N.B: Per la serata saranno disponibili 30 posti di platea.