Cinema Teatro

25.02.2022—06.03.2022

20.30

CON QUELLA GRATA UDIENZA CHE SOLETE
illustrazioni Arianna de Angelis
introduzione e lettura Giacomo Stanga
musica dal vivo Michele Stanga
LA RISATA CANGIANTE
autrice, regia, animazione Arianna de Angelis
danza, coreografia, performance Camilla Stanga
musica originale, design del suono Corentin Marillier

CON QUELLA GRATA UDIENZA CHE SOLETE

lettura dell’Orlando Furioso (canto I) con illustrazioni proiettate e musica dal vivo

a cura di Arianna de Angelis, Michele Stanga e Giacomo Stanga

 

&

 

LA RISATA CANGIANTE

performance di danza contemporanea e proiezione

Arianna de Angelis autrice/regia/animazione

Camilla Stanga danza/coreografia/performance

 

 

 

CON QUELLA GRATA UDIENZA CHE SOLETE

«Con quella grata udienza che solete» è una lettura di un episodio dall’Orlando Furioso, completa di una breve ma esaustiva introduzione commentata. Durante la lettura vengono proiettate delle illustrazioni, e ai versi di Ariosto si accompagna una base musicale. La combinazione di questi tre elementi fornisce al pubblico chiavi di lettura diverse e un ritmo coinvolgente, senza però alterare le ottave originali. L’episodio scelto per questa prima produzione è quello di Angelica e Sacripante, nel primo canto, spesso affrontato anche dalle antologie scolastiche e perciò in varia misura famigliare all’orecchio di una parte del pubblico.

L’IDEA DI PARTENZA E IL PROGETTO

Nato dall’unione di tre diversi media (narrazione, musica e illustrazione), il progetto Con quella grata udienza che solete si inserisce in una linea – quella delle letture dell’Orlando Furioso – che non è certo nuova, ma è stata per molti anni “dormiente”, un po’ nascosta (soprattutto nell’anno celebrativo) dietro quella delle più eseguite letture dantesche.

La lettura di vari episodi del poema (la prima versione dello spettacolo si limita a circa quaranta ottave scelte dal primo canto) è introdotta da una breve presentazione di Giacomo Stanga, che ne riassume i

principali argomenti, e accompagnata poi in tempo reale dalle illustrazioni di Arianna de Angelis, proiettate seguendo il ritmo della trama ariostesca. Il supporto visivo aiuta sì la comprensione della storia laddove il dettato cinquecentesco si fa troppo oscuro, ma soprattutto reinterpreta personaggi ed eventi e fornisce al pubblico un’idea già mediata degli avvenimenti e delle lezioni che ancora oggi possiamo trarne.

A completare il trittico della pièce, la musica dal vivo di Michele Stanga (calcata sui giri che già i coevi eseguivano a supporto delle ottave cantate, ma arrangiata anche grazie all’uso della loop machine) segue e sottolinea con discrezione il ritmo del racconto. L’esperimento, che ha debuttato sul palco di Balerna all’interno della rassegna “Botteghino del teatro”, si prefigge quindi l’ambizioso obiettivo di avvicinare chi non la conosca alla monumentale opera ariostesca attraverso media moderni e un’interpretazione popolare, mantenendo però intatto il testo originale, letto sempre integralmente: la forza dei versi di Ariosto rimane così viva, ritrovando modo di interagire con un pubblico più largo di quello degli specialisti (che pure, si spera, apprezzeranno la fedele lettura) e impressionando, emozionando e trasportando come fa da oltre cinquecento anni una nuova platea.

Lo spettacolo ha una durata di circa 35 minuti e propone la lettura dell’episodio di Sacripante e Angelica (I, 35-71): all’inizio vengono presentati, in un’introduzione generale di circa 10 minuti, temi e personaggi, e viene anticipata a grandi linee la trama dell’episodio (dall’arrivo di Angelica alla placida radura fino al disarcionamento di Sacripante e alla sua rinuncia a ulteriori propositi amorosi). L’introduzione mantiene un tono informale, scherzoso, può mutare a seconda del contesto e delle competenze del pubblico, ma mantiene numerosi riferimenti puntuali al testo, specie nei luoghi più complessi, e rimane fedele a quanto scritto nel poema. Al termine dell’introduzione, musica e immagini dipingono il quadro iniziale della vicenda, lasciando al pubblico qualche istante di pausa prima dell’inizio della lettura vera e propria; d’ora in poi saranno soltanto le parole di Ariosto e i loro accompagnamenti multimediali a risuonare in sala, e la narrazione prosegue fino alla fine sui ritmici binari dell’ottava rima.

Per vedere il trailer, clicca qui

 

LA RISATA CANGIANTE

La performance La Risata Cangiante prende forma grazie all’incontro tra Arianna de Angelis (animatrice 2D) e Camilla Stanga (danzatrice). La performance è frutto del lavoro dell’ultimo anno di Bachelor all’interno del percorso formativo di Arianna presso l’HSLU Luzern.

La sperimentazione e la ricerca artistica hanno come protagonista l’interazione tra due ambiti artistici: la danza contemporanea e l’animazione. Per la produzione musicale è stato coinvolto anche il giovane compositore e percussionista Corentin Marillier, il quale ha lavorato con delle registrazioni di risate al fine di creare la musica originale che accompagna la performance.

In scena una danzatrice compie un viaggio metafisico attraverso proiezioni video che illustrano le diverse atmosfere create dalla risata. Scopre così la volubilità di quest’ultima e le sue sfaccettature: la risata può essere libertà ma anche emarginazione o complicità. Che meccanismi ed emozioni stanno dietro ad un gesto quotidiano e apparentemente banale come la risata?

TRAMA DELLA PERFORMANCE

Un’ombra nera: una danzatrice che si è dimenticata di come si ride.

Una pallina rossa: la risata.

Dal loro incontro inizia un viaggio attraverso la risata nelle sue forme più disparate: dalla risata liberatoria a quella di scherno.

La performance si basa sull’interazione (sia a livello visivo che sonoro) tra la danzatrice e la risata, rappresentata inizialmente sotto forma di una pallina di luce rossa.

Questa interazione è in continua trasformazione e segue le mutazioni della risata, passando da immagini più concrete ad immagini più astratte.

Durante la performance, la danzatrice riscopre la risata e il piacere di danzare con essa, fa conoscenza con la sua parte animalesca, sotto forma di ombre mostruose, e incontra il suo clown interiore, maestro indiscusso della risata. Questi incontri le permetteranno di riconquistare la propria risata e di conoscerne ogni sfumatura, anche la più nascosta.

TEMATICA

Il tema della performance è la risata, con una particolare attenzione alla volubilità di questo fenomeno.

Mentre spesso ci si limita a considerarne l’aspetto comico, la risata è in realtà un elemento complesso, che si incontra negli ambiti più disparati. Essa viene infatti utilizzata nel mondo della medicina come strumento di terapia, come arma politica nelle vignette satiriche ed è pure presente nel mondo animale, anche se con uno scopo soprattutto comunicativo (es.: le iene ed alcune scimmie producono suoni simili alle risate per trasmettere delle informazioni all’interno della popolazione).

La performance mira ad esplorare la molteplicità della risata in diversi ambiti e situazioni, come anche la varietà di sensazioni, talvolta contradditorie, che questo fenomeno può generare. Non è un compito facile, in quanto ridiamo tutti i giorni ma, al momento di definire cosa ci faccia ridere e perché si rida, abbiamo difficoltà.

STILE ed ESTETICA

L’ambientazione è in perpetua trasformazione per tutta la durata della performance. Il viaggio della performer inizia in un mondo reale (con immagini concrete) che si addensa sempre di più in un mondo astratto, caratterizzato da un’atmosfera onirica. Questa astrazione permette un’analisi più sensoriale e interpretabile delle emozioni legate alla risata. L’estetica della performance unisce nello stesso prodotto uno stile grafico (il rotondo e il rosso, che uniti ricordano il naso di un clown) e un’estetica più organica per gli sfondi animati.

SOUND

La musica è di genere sperimentale ed è stata creata apposta per la performance partendo da registrazioni di risate e utilizzando queste ultime come strumenti. Ogni tanto la risata è riconoscibile e ogni tanto non lo è e viene usata, ad esempio, come elemento puramente ritmico. Il ruolo della musica è di condurre la danzatrice attraverso la performance, influenzando i suoi movimenti e talvolta manipolandoli.

 

NOTE BIOGRAFICHE

  • ARIANNA DE ANGELIS

Nasce nel 1997 a Paradiso, nel Canton Ticino. Dopo aver concluso il Propedeutikum alla Zhdk (Zürcher Hochschule der Künste), Arianna De Angelis frequenta il Bachelor in animazione all’Hochschule Luzern dal 2018. Muove i primi passi nel mondo del teatro professionale lavorando come assistente di regia al Theater Kanton Zürich di Winterthur per la pièce Der Revisor nel 2016 e partecipando nel 2018 al progetto teatrale pedagogico Kulturtagen Au. Nel 2019, lavora alla creazione della performance METAMORFOSI con musica dal vivo al Neubad di Lucerna in collaborazione con Annaka Minsch, Laura Schwyter e Corentin Marillier. Inoltre, partecipa a più progetti teatrali in Ticino con la compagnia GrandeGiro tra il 2016 e il 2020, come attrice e aiuto scenografa. È autrice dei cortometraggi Tumble Toad sulla protezione dell’ambiente, De Gustibus Non Est Disputandum che tratta della chirurgia plastica e SchaVideMent sul tema della gravidanza.

  • GIACOMO STANGA

Giacomo Stanga è assistente in letteratura italiana del Medioevo e Rinascimento presso l’Università di Losanna, dove svolge anche un dottorato sulle strutture narrative dell’Orlando Furioso. A livello teatrale ha numerose esperienze con l’associazione Giullari di Gulliver, con la compagnia Grande Giro, con il Progetto Brockenhaus e come membro di giuria dello Jugend Theater Festival di Aarau. Ha tenuto letture pubbliche di Ariosto, Dante e anche di narrativa otto-novecentesca.

  • MICHELE STANGA

Michele Stanga ha studiato basso ed è chitarrista autodidatta; nell’ambito della sua formazione musicale si è esibito in diverse serate pubbliche. Attivo in diverse colonie estive, è stato sul palco anche con l’associazione Giullari di Gulliver (colonia Lazzi di Luzzo, sia come partecipante che come monitore).

  • CAMILLA STANGA

Nasce nel 1996 a Mendrisio, nel Canton Ticino. Performer e danz-attrice, si diploma nel 2018 presso la Manufacture (Haute école des arts de la scène) a Losanna, sotto la direzione artistica di Thomas Hauert. Durante i suoi studi ha il privilegio di lavorare con molti danzatori provenienti da ogni parte del mondo, tra i quali David Zambrano, Lia Rodrigues, Fabrice Mazliah e altri. Nel 2019 fonda insieme a Simon Ramseier la compagnia Cie Patiperros, con sede a Nyon. Sul territorio ticinese Camilla Stanga collabora da anni con la compagnia teatrale Grande Giro (sia per la creazione di spettacoli sia in progetti pedagogici educativi con bambini e giovani), Compagnia Giovani Tiziana Arnaboldi, MOPS_DanceSyndrome (da settembre 2020 è la responsabile della formazione per danzatori) ed è anche membro del comitato dell’associazione Giullari di Gulliver

  • CORENTIN MARILLIER

Nasce nel 1991 a Parigi. Corentin è percussionista e performer specializzato in musica contemporanea e musica nel teatro. Fa parte dell’Ensemble SoundTrieb e ha lavorato con compositori come Simon Steen_Andersen per «Black Box Music» e Raphaël Cendo, per il quale ha partecipato nel 2018 alla prima del solo Badlands. Nell’agosto 2019 è stato in scena per più opere del compositore Thomas Kessler nell’ambito del Luzern Festival, tra le quali il solo di percussioni Drum Control. Ha suonato in numerosi festival europei quali il MANIFESTE a Parigi, il Donaueschinger Musiktagen, Klangbasel & Zeiträume e in diversi ambiti accademici quali l’Ulysses-Ensemble e Darmstädter Internationaler Sommerkurs für Neue Musik.